Mi capita spesso di sentire questa frase: “Credo in Cristo al di là dei dogmi” o, alternativamente, “Ho una fede avulsa da dogmatismi”. Il sottinteso, che poi non è così sottointeso, è chiaro. Con queste espressioni si vuol criticare la Chiesa cattolica che, da sempre, predica e difende verità di fede, confluite nel Credo, che vanno prese o lasciate in blocco.
Ieri sera su La 7, a L’Infedele di Gad Lerner, si parlava del libro di Sergio Luzzatto su Padre Pio. In studio, insieme allo stesso Luzzatto, erano presenti il vaticanista del Giornale, Andrea Tornielli, e un paio di docenti universitari di cui non ricordo il nome. Più precisamente, uno dei due era un teologo che insegna al San Raffaele di Milano. Costui, nel pieno rispetto del cliché modernista, rifiuta il peccato originale, l’intervento salvifico di Cristo e l’inferno. In altre parole, lo ha detto chiaramente Gad Lerner, si tratta di un (ennesimo) teologo che si discosta da “una visione dogmatica del cristianesimo”. C’è di più. L’ultimo libro scritto dal teologo in questione, L’anima e il suo destino, contiene una prefazione di Carlo Maria Martini. Il cardinale sostiene che, pur non condividendo le tesi sostenute dall’autore (Deo gratias), ne comprende il senso profondo.
Ma guarda un po’! È vero che Martini è un cardinale di grande cultura, però, a me, povero cattolico ignorante, il senso di certe tesi sfugge!
Nel mio piccolo, vorrei fare una domanda a tutti coloro che hanno problemi coi dogmi cristiani, meglio, coi dogmi della Chiesa cattolica apostolica romana: mi sbaglio, oppure è Gesù stesso che nei Vangeli parla di peccato, vita eterna, paradiso, inferno, (del purgatorio vi sono accenni nel Vecchio Testamento), stridore di denti, Regno di Dio, satana e tanto altro ancora? Se le cose stanno così, con chi ce l’hanno coloro a cui non piacciono le verità della fede cristiana, meglio, i dogmi della Chiesa cattolica apostolica romana?
Forse ho capito: gli anti-dogmatici non ce l’hanno con la Chiesa cattolica, ce l’hanno proprio con quel Cristo che, stando ai Vangeli, risulta essere Dio. Ergo, se le verità che riguardano l’uomo e la vita ultraterrena non piacciono per come Lui ce le ha rivelate, allora si rifiutano i dogmi e ci si fa una bella fede secondo i propri gusti. Come se fosse un vestito cucito su misura, o un piatto di cui scegliamo gli ingredienti. Et voilà, les jeux sont faits!
Aggiornamento in E se Carlo Maria Martini fosse diventato Papa?
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