Monday, February 19, 2007

Luca Ricolfi e l’Italia dei faziosi

Sul terreno di coltura del nuovo brigatismo rosso e sulla peculiarità della situazione politica italiana, segnalo l’intervento del professor Ricolfi su La Stampa di oggi, intitolato ‘L’Italia dei faziosi’.

Tuesday, February 13, 2007

DICO: per Franco Grillini, la Bibbia è più omofobica della Chiesa

Il Giornale di ieri riportava un commento di Franco Grillini, deputato DS ed ex presidente dell’Arcigay, sulla contrarietà della Chiesa ai DICO: «l’ossessione antigay ed omofobica della gerarchia vaticana rasenta il vero e proprio razzismo». Posizione partigiana del deputato? Certo, ma non solo. Quando si parla di temi etici, ma soprattutto di omosessualità emerge spesso una buona dose di anticlericalismo/anticattolicesimo non solo fra le fila dei gay militanti, ma anche da parte di molti laicisti e liberali, schierati tanto a destra che a sinistra.
Ciò che trovo interessante di questo comportamento ateo-laicista non è tanto il merito delle rivendicazioni in campo etico-sociale, quanto il voler suggerire alla Chiesa quello che dovrebbe dire e fare per essere in linea con il cristianesimo.
In questo blog, mi è capitato di esprimere delle opinioni critiche sulla moda corrente di guardare alle rivendicazioni gay; puntualmente, sono stato tacciato, tra le altre cose, di avere una posizione non conforme al Vangelo (qualcuno mi ha dato persino dell’eretico perché rifiutavo l’opinione secondo cui l’omosessualità è un’inclinazione sessuale voluta da Dio).
Sollecitato dalle parole di Grillini e, quindi, dall'ennesimo attacco alla Chiesa, mi sembra doveroso dare un piccolissimo contributo volto a chiarire la posizione cattolica in materia di omosessualità.

Il primo elemento da sottolineare è che la Chiesa non condanna il singolo in quanto omosessuale ma, piuttosto, condanna la pratica dell’omosessualità. La distinzione non è di poco conto. Per lungo tempo, la Chiesa - e la scienza medica - poco o nulla sapeva delle cause (psicologiche-familiari-ambientali) dell’omosessualità ma, forte del dettame biblico, se ne constatava l’innaturalità e la si associava ad un disordine morale. La Chiesa ha così invitato l'omosessuale ad astenersi da un comportamento in contrasto con la volontà divina.
I riferimenti alla Bibbia costituiscono il secondo elemento su cui conviene soffermarsi, elemento tra i più trascurati da parte di chi contesta la posizione della Chiesa. Infatti, a sentire i critici, quanto la Chiesa sostiene in tema di omosessualità (inclinazione innaturale e moralmente riprovevole) non sarebbe altro che un’opinione, per di più in contrasto con i precetti della carità cristiana.
La realtà, invece, è che la Chiesa si rifà proprio alle Sacre Scritture. Valga una citazione su tutte, tratta dalla Lettera di San Paolo ai Romani:
«[…] gli uomini, lasciato il rapporto naturale con la donna, bruciarono di desiderio gli uni verso gli altri, compiendo turpitudini uomini con uomini, ricevendo in se stessi la ricompensa debita della loro aberrazione». (Romani 1,27)

Se le cose stanno così, le accuse di omofobia e razzismo che tanti imputano alla Chiesa per la sua opposizione ai DICO e, in senso lato, alle rivendicazioni degli omosessuali, sono semplicemente gratuite, a meno di non voler intendere che Dio sia … razzista, omofobico e scarsamente cristiano.

Thursday, February 08, 2007

Genitori, e dategliela una sberla a sti benedetti figlioli!

Michele Brambilla firma oggi su il Giornale un articolo intitolato Se il cocco ha sempre ragione, in cui fa notare che l’esercizio dell’autorità dei genitori è oggi più che mai necessaria. E ciò per il bene dei figli, dei ragazzi, cioè degli adulti di domani. Come al solito, l’ottimo Brambilla scrive cose più che sensate. Ricordo che il nostro è l’autore, tra le altre cose, di L'eskimo in redazione (ristampato negli Oscar Mondadori nel 1998) e di Qualche ragione per credere (Mondadori 1996), insieme a Vittorio Messori.
Tornando all’articolo, è deprimente che, al giorno d'oggi, ci sia ancora bisogno di ricordare ai genitori il dovere di stabilire dei confini e di farli rispettare, se del caso con tanto di punizioni. A questo riguardo, va però precisato che l'esercizio dell'autorità, come tutte le cose serie, costa fatica. Sono disposti i genitori di oggi ad assumersi responsabilità di lungo periodo, a tener saldo il timone? Qui sta, secondo me, il vero problema.

Thursday, February 01, 2007

Cavaliere, Veronica, ma va la!

È mai possibile che un uomo sposato e padre di figli si metta a fare il cascamorto con una delle tante squinzie in circolazione? Vada pure il richiamo della carne (è segno di buona salute alla sua età, ci mancherebbe), ma, suvvia, è proprio il caso di impersonare ancora il ruolo del ragazzo che gioca (play-boy)?
E lei, signora Veronica, è mai possibile che non riesca a tenere per sé le sue faccende private? Era proprio necessario mettere in piazza il suo risentimento?
Sarò un moralista, un bacchettone, ma certi comportamenti mi sanno proprio di infantilismo e inopportuna leggerezza.
Caro Berlusconi, ‘fé l’omme’. Cara Veronica Lario, ‘fé la femmn’!