Wednesday, November 08, 2006

Differenza tra guerriglia e terrorismo? Risposta semplice e di buonsenso

Leggo su il Giornale di oggi un’intervista a Roberto Toscano, ambasciatore italiano in Iran, che ha scritto un libro dal titolo ‘La violenza, le regole’.
Riporto un brano dell’intervista in cui il diplomatico spiega la differenza tra guerriglia e terrorismo.
Il terrorismo si definisce per l’intenzione e per la natura del bersaglio: un bersaglio militarmente irrilevante ma che si vuol colpire per piegare la volontà dell’avversario. Di conseguenza, gli stessi soggetti che operano per la stessa causa possono essere terroristi o guerriglieri: un palestinese che attacca un carro armato israeliano è un guerrigliero, lo stesso soggetto che mette una bomba su un autobus, o si fa saltare in aria fra gli avventori di un caffè, è chiaramente un terrorista. Non vedo perché debba essere così difficile accettare questa distinzione. A meno, ovviamente, di voler dire che quando usano le armi i nostri non sono mai terroristi, e gli altri sempre. Nel mio libro cito un caso estremamente interessante. Quello di un giornalista olandese simpatizzante della causa palestinese che si reca nei Territori Occupati per scrivere, con comprensione e solidarietà, sugli attentatori suicidi e sulle loro famiglie, ma che a un certo punto viene colto da un pensiero che gli fa cambiare atteggiamento. Scrive: “Improvvisamente mi sono ricordato del fatto che mio padre era un combattente della Resistenza contro i nazisti. Lui non avrebbe mai messo una bomba su un autobus di civili tedeschi”.

Più chiaro di così! Ma si sa, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

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