Ieri mattina, mentre viaggiavo sul mio solito treno, non ho potuto evitare di ascoltare la chiacchierata fra due donne, entrambe sulla quarantina.
Parlando del suo ex-capo, una fa all’altra: “Guarda, negli ultimi tempi, era proprio distrutto. Ai problemi di lavoro si aggiungeva il comportamento della figlia: lo ossessionava con continui piagnistei e rimproveri. Un giorno lui mi disse che, fra le tante cose, la figlia gli rinfacciava di non essere stato presente a casa quando lei era piccola. Ma, dico io, se questo benedetto uomo lavorava tutto il giorno, era ovvio che avesse poco tempo da dedicare ai figli. Non ti pare?”
L’altra donna ha assentito e poi ha aggiunto: “Anche mio padre stava fuori tutta la giornata. Siamo cinque figli e per mandare avanti la baracca, mio padre era costretto a fare due lavori. Usciva di casa la mattina alle 8 e tornava alle 10 di sera. Ricordo ancora la porta di casa che si apriva e, dal nero del pianerottolo, lui che emergeva. Noi e mamma avevano già cenato, mentre papà era stanco morto. Spesso lui lavorava anche di sabato. Invece di rimproverarlo per essere stato poco con noi quando eravamo bambini, tutti gli siamo grati”.
Mi sono domandato: la figlia che si lamentava del padre parlava solo per se stessa o prestava la voce ad un’altra persona? È possibile che fosse quest’altra persona, più che la figlia, la vera insoddisfatta di quell’uomo che lavorava troppo?
Il dialogo citato mi ha fatto ricordare che un giorno vidi per strada una giovane mamma la quale, insieme al figlio di circa sei anni, aspettava qualcuno dando segni di grande impazienza. Quando passai loro vicino, sentii la madre, inviperita, che istruiva il figlio: “Quando arriva papà digli che è un cretino!” Il piccolo veniva così introdotto nel mondo di Matrix.
Diciamola tutta: una madre - con parole e comportamenti, ma anche con i silenzi – comunica ai figli approvazione o disapprovazione per quanto il marito fa ed è. L’immagine che i figli hanno del padre dipende moltissimo da ciò che la madre insegna loro di lui. Quella immagine molti figli se la portano fin in età adulta, nel bene e nel male e con le relative conseguenze nella loro vita.
La seconda donna sul treno ha giustamente riconosciuto: “Invece di rimproverare (nostro padre) per essere stato poco con noi quando eravamo bambini, tutti gli siamo grati”. Mi sono ovviamente astenuto dal dire: “Cara signora, voi siete grati verso vostro padre perché, prima di voi, grata gli è stata vostra madre!”. Tra me e me, mi sono solo concesso una parola di ringraziamento a quel padre e a quella madre che non conosco.
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