Monday, September 26, 2005

Ruini, Pacs e i doveri che non vogliamo

Si sa, dal matrimonio derivano diritti e doveri giuridici in capo ad entrambi i coniugi. Ma cos’è che induce molti a respingere l’idea del matrimonio? Non occorre grande acume per capire che a creare disagio è la parola “doveri”, la quale si coniuga solidalmente – questa volta sì – con la parola “responsabilità”. Doveri e responsabilità sono cose che oggi puzzano di vecchio. Non sorprendono quindi le pressioni per il riconoscimento giuridico delle unioni di fatto. Di che si tratta? Non è altro che un modo per sancire giuridicamente l’ennesima fuga da ... ogni responsabilità verso se stessi, il convivente e i figli.
Riporto il commento di un lettore, pubblicato sul Corriere della Sera di oggi a pag. 27, relativamente all’intervento di Ruini sui Pacs.

«Sul Corriere del 23 settembre un lettore paragona l’intervento del cardinale Ruini sui Pacs alle ingerenze degli imam nei Paesi musulmani. Io credo che in un Paese democratico e laico (non laicista) tutti abbiano il diritto di parola tanto più il presidente dei vescovi italiani che rappresenta la religione maggioritaria del nostro Paese. A me sembra che a certi imam assomiglino molto di più alcuni integralisti laici convinti di possedere l’unica verità.
Per quanto riguarda i Pacs non è necessario l’intervento di Ruini per capire che se a una coppia di conviventi vengono concessi tutti i diritti (o quasi) delle coppie sposate e con pochi doveri, non vale più la pena di sposarsi. Ma in questo modo si incoraggiano unioni molto più fragili (senza l’impegno alla fedeltà) e a rimetterci saranno ancora una volta i figli e di riflesso la società intera.»

Quanti oggi vogliono far parte del mondo degli adulti? Quante sono oggi le coppie che non vogliono assolutamente saperne di avere dei figli? Il solo pensiero fa venire i brividi a molti. Non basta vedersi limitare nella propria libertà dalle esigenze del convivente? Si deve pure prendere cura di una creatura che dipenderà totalmente da noi? Un figlio non lo si può scaricare, come si fa con un convivente di cui ci siamo stancati!
Diciamocela tutta. Lasciamo agli extracomunitari il compito di far figli. Loro sono brutti, sporchi e cattivi; noi invece siamo belli e meritiamo la felicità di una vita senza impegni. Poveri noi!

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