Friday, November 17, 2006

A Otto e mezzo, una chiacchierata con Giovanni Lindo Ferretti

Metto giù qualche riga su Giovanni Lindo Ferretti, ospite a Otto e mezzo qualche sera fa.
Ferretti, l’ex leader del complesso punk CCCP, marxista convinto per buona parte della sua vita, vive in un piccolo paese dell’Appennino emiliano. Paesaggi mozzafiato e quattro anime. Così come quattro sono i cavalli che il nostro alleva e a cui è affezionatissimo.
Ferretti ha viaggiato molto (Russia, Mongolia, Cina) e ha conosciuto il dolore fisico (sette interventi chirurgici e l’asportazione di un polmone). A proposito della sua storia personale, ha rivelato: Quando, l’ultima volta, sono uscito dall’ospedale, avrei voluto scrivere una lettera ai miei migliori amici. Volevo augurare loro una grande sofferenza, perché il dolore schiude una porta importante nella vita (cito a memoria).
Parlando delle sue origini, ha detto: Provengo da una famiglia legata alle radici, alle tradizioni e alla terra. A mia nonna, una donna dalla personalità forte, devo molto di quello che sono.
Ferretti si è convertito al cattolicesimo. Alle scorse elezioni politiche, ha votato per la Casa delle Libertà. Giuliano Ferrara gli ha chiesto perché. “È stato un ritorno a casa”.
Ferretti scrive articoli, alcuni comparsi su Il Foglio, e di recente ha pubblicato un libro, Reduce. Oggi ciò che è anormale è diventato normale, e una persona normale è vista con sospetto. E inevitabilmente finisce per rimanere sola.

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