Solo con molta lentezza si va percependo l’immensità del disagio che per più della metà degli italiani deriva dalla fragilità e dalla rottura dei vincoli di amore coniugale. La deriva è agghiacciante ed è ormai sotto gli occhi di tutti. La cultura imperante ha messo il silenziatore, ma le depressioni, i suicidi, gli omicidi, i giovani spaventati di fronte al matrimonio, il dilagare delle convivenze previe per paura che tutto finisca (aumentando la fragilità!), il diffondersi dei single e dell’omosessualità come fuga dal vincolo uomo-donna, per non dire dei bambini che diventano cinici o in eterno debito di amore, sono in grande aumento. Fenomeni, tutti, direttamente collegati alla fragilità del vincolo coniugale. L’ultimo dato, dirompente, è quello delle ricerche fatte dal Ministero sulla violenza inferta alle donne, da cui risulta che ci sono in Italia circa due milioni di uomini che molestano più o meno pesantemente la ex, (ex fidanzata, ex amante, ex moglie); ciò è dovuto alla sofferenza particolare della psiche maschile di fronte ad un amore non corrisposto. È bene aver presente che l’alternativa all’”amore per sempre” è la disperazione. E bisogna aggiungere la sofferenza dei genitori-suoceri, dei fratelli di chi si separa e anche vari amici, oltre all’indotto sui costumi e sul loro logoramento. Non c’è alcun dubbio che la sofferenza più acuta proviene dall’amore rifiutato. La sofferenza di un/a fidanzato/a lasciato/a, o coniuge lasciato e dei figli è spaventosa, più che per una malattia grave, più che una morte in guerra o per incidente d’auto. La fragilità dei vincoli forti dell’amore causa i danni più gravi per una società. Scrive lo psichiatra E. Rojas: «L’amore non corrisposto porta a una esistenza tra le più disperate che si possano immaginare. La vita diventa una prigione, tutto svanisce e perde significato. La tristezza invade il cuore e vi prende dimora stabilmente. Non ci sono più prospettive e speranze. Può finire in una vera e propria ossessione psicologica di difficile soluzione e infausto pronostico», Remedios para el desamor, Madrid 1990. Qui c’è anche un’indicazione sul bisogno di fondare l’amore in Dio, come dono che ci unisce dall’alto, altrimenti siamo in balia della libertà incerta di un/a giovane d’oggi, dal cui amore si dipende. Il fenomeno è accompagnato dalla disillusione sull’amore, dalla paura di legarsi, dal cinismo verso la vita e gli altri, dal dilagare del sesso deresponsabilizzato, dalla prostituzione, dalla droga, dalle malattie infettive, con tanti altri dolori. Certamente oggi ci sono depravazioni che a Sodoma e Gomorra non si immaginavano. Quando Apuleio nelle Metamorfosi, descrive la decadenza della famiglia nell’impero romano alla vigilia del crollo definitivo, sembra fare una foto del nostro tempo. Ci si accorge dopo, e a volte può essere troppo tardi. Occorre affrettare la presa di coscienza, perché è l’unico modo di decidersi a ripensare i dati culturali in cui ci si muove; l’unico modo di unire le forze di aree culturali differenti per il bene di tutti. La sofferenza diffusa fa sorgere delle domande, ancora insufficienti a cambiare la deriva della cultura, ma che potrebbero aprire qualche spiraglio per un ripensamento antropologico in cui impegnarci tutti.
Può sembrare un quadro pessimistico. Ma è la realtà di tutti i giorni, che ci circonda. Le sofferenze psicologiche degli altri non colpiscono più di tanto e pertanto ognuno può continuare a credere alle mode della cultura imperante, magari sorridendo sulle pene di amore degli altri. Per il momento prevale ancora l’idea utopistica che togliendo divieti si favorisce la libertà e pertanto se ci sono tanti guai familiari è perché ancora abbiamo tabù, paure, divieti, peccati imposti nel passato dalla Chiesa e mantenuti oggi da genitori o istituzioni retrograde. Nelle scuole medie ormai risuona l’imperativo ad essere liberi, senza i timori dei grandi; perché aver paura a sperimentare il sesso eterosessuale, omosessuale o lesbico? Cose sentite in lezioni di educazione sessuale.
Il libro di Ugo Borghello si propone di aiutare i giovani (con spunti che valgono per tutte le età) a confrontarsi a tutto campo sul tema dell’amore umano. L’A. è ben consapevole che minacciando i giovani con i mali cui vanno incontro non si educano, e non si ottiene praticamente nulla. Pertanto si propone di esporre a 360 gradi la tematica dell’amore nei suoi aspetti sentimentali, sessuali, spirituali, sociali, con due capitoli finali per i giovani cristiani che si proiettano al matrimonio come sacramento della Fede.
Il titolo del libro non è da intendere nel senso che l’amore per sempre, fedele per tutta la vita, è ormai un sogno; bensì che nel cuore di tutti è presente il sogno, il desiderio profondo, dell’amore per sempre. Oggi l’indissolubilità non è più imposta dalla legge, e dato che la legge è educativa, il divorzio ha portato a perdere la fiducia in vincoli duraturi. Certamente l’amore è per sempre come natura profonda e non certo per imposizione esterna. Oggi è possibile fare matrimoni migliori del passato proprio perché occorre studiare e rendersi conto dei danni che una cultura divorzista ha portato nel cuore di quasi tutti. Qualcosa di buono si può trarre dal fatto che il matrimonio non è più indissolubile per imposizione sociale. Ma sono pochi coloro che sanno trasformare in bene la mancanza di una legge in tale senso.
Per chi vuole prendere in mano le proprie sorti il libro di Borghello è quanto di più completo si possa trovare. La vera educazione è promossa dalla gioia della meta ambita, più che dalle correzioni o dalla paura di sbagliare. Il libro indica in tanti modi la bellezza di un amore che matura secondo le sue grandi promesse. Però si tratta di un tema in cui non basta insegnare. Occorre il coinvolgimento attivo dei giovani. I giovani devono capire che amare è impegnativo, anche difficile: solo se capiranno la distinzione tra l’innamoramento e l’amore vero accetteranno di farsi aiutare a riflettere su cosa porta bene e cosa porta male. Se non collaborano liberamente nella loro educazione difficilmente i grandi potranno aiutarli, specie oggi, in una società che vede i grandi immersi fino ai capelli nella crisi culturale.
La verità dell’amore comprende una robusta dimensione morale: comportamenti validi che permettono di poterci fidare gli uni degli altri e costruire insieme. Tutto ciò fa parte del disegno divino per il bene degli uomini; chi lascia questa verità è come un ramo carico di ciliegie staccato dalla pianta: grande soddisfazione subito e poi muore e non dà più frutto. Oggi tale verità morale è contestata, ridotta, improvvisata, con il benestare della cultura imperante. Ciò porta alla morte dell’amore, ai disagi familiari, alla perdita di senso. Certamente i giovani rifiutano il moralismo, la morale imposta dalla legge o dai grandi. La morale ha senso solo come ossatura dell’amore. Gesù insiste molto sul bisogno di superare il moralismo. Ricorre spesso ad esempi con due personaggi, uno moralista e l’altro libero dalla legge, anche nel male: il figlio prodigo e suo fratello, o il fariseo nel tempio e il pubblicano. Anche le diatribe sul sabato indicano sempre il superamento del moralismo, che sottopone la persona alla legge invece di vedere la legge a servizio della persona e pertanto dell’amore. Ci si educa alla morale educandoci all’amore. Se si dà per scontato l’amore e si indica la morale come imposizione dei genitori o della chiesa, si favorisce la scelta immorale. Se i genitori proibiscono certi comportamenti senza un clima di affetto, di studio, di condivisione, e senza una valida spiegazione non solo religiosa, ma antropologica, sapienziale, si finisce per favorirne il rifiuto, sempre comodo per l’egoismo o per il conformismo sociale. Ma si faccia attenzione: non si esce dal moralismo con una libertà irresponsabile, ma con una morale a servizio dell’amore. Tra la libertà senza legge morale del figlio prodigo e il moralismo di suo fratello, entrambi a due dimensioni ed entrambi falsamente giustificati dalla negatività dell’altro, occorre prendere le ali dell’amore e salire al livello del cuore del padre della parabola. Facilmente si pensa a due modi di vivere: chi sceglie la libertà pensa che l’alternativa sia il moralismo; chi sceglie la legge pensa che tutti i mali vengano dai peccati. Ma in realtà sono sempre tre le possibilità: quella della libertà senza legge; quella della legge senza libertà, e quella dell’amore che rende liberi di osservare la legge!
Moltissimi, oggi, sono sicuri di poter irridere ai dettami della morale cristiana, proposti dalla Chiesa, e non è per nulla facile parlare loro a voce, personalmente o in una lezione. Il gruppo in cui si muovono dà loro presunzione e impermeabilità verso gli insegnamenti dei grandi. Benedetto XVI ha indicato questa difficoltà educativa nella sua lettera sull’educazione. Certamente il problema più difficile è quello di mantenere i giovani nell'alveo del bene, specie in vista di vincoli forti su cui tutti possano contare e sulla base morale necessaria all'amore. Oggi siamo di fronte ad un vero spartiacque tra coloro che ancora accettano la morale (magari con fragilità e peccati, ma sapendo di che si tratta; la Chiesa non si è mai scandalizzata dei peccati: li assolve! pur che siano riconosciuti) e coloro che fanno la scelta del sesso separato dalla procreazione, dalla famiglia e anche, ormai, dall'amore (se amore si può ancora chiamare il sentimento che unisce due adolescenti momentaneamente). Si tratta, di fatto, di due civiltà diverse. Ci sono giovani ancora desiderosi di far le cose bene, ma sono molto incerti, disorientati, confusi dai coetanei e da tutta la cultura, e pertanto deboli; finiscono, dopo alcuni anni di fidanzamento, per ritenere necessarie le esperienze sessuali con la fidanzata. Poi magari si lasciano.... Per questi giovani un libro come questo che segnaliamo, forse unico sul mercato a trattare il tema a 360 gradi, perlopiù in positivo, ma anche rispondendo a tutti gli slogans del “che male c’è”, nelle prospettive dell'amore per sempre e nella sua base morale, permette a chi ancora è aperto alla morale proposta dalla Chiesa, di corroborarsi nelle buone convinzioni e nel modo di comportarsi.
Il Papa diceva, accorato, al Pontificio Consiglio per la Cultura, il giorno 8 marzo, che “La secolarizzazione (…) invade ogni aspetto della vita quotidiana (…) e non è soltanto una minaccia esterna per i credenti, ma si manifesta già da tempo in seno alla Chiesa stessa. Snatura dall’interno e in profondità la fede cristiana e, di conseguenza, lo stile di vita e il comportamento quotidiano dei credenti. (…) la mentalità edonistica e consumistica predominante favorisce, nei fedeli come nei pastori, una deriva verso la superficialità e un egocentrismo che nuoce alla vita ecclesiale”. Infatti, oggi, un sacerdote (e qualunque educatore) non riesce a parlare a voce della morale sessuale, perché trova resistenza: ascoltano solo per ribattere. Si finisce per allontanare i giovani. Tanto è vero che ormai i sacerdoti non ne parlano quasi mai, lasciando fare ai giovani per conto loro. Ma così si finisce per tradire i giovani e lasciarli nella confusione e negli inganni della cultura imperante. Solo un libro a 360 gradi può ancora fare qualcosa, perché se viene loro da ribattere, proseguendo trovano un mucchio di argomenti a favore dell'amore vero (ben più ricco dell'amore sincero).
Il libro è lungo, ma è ora che ci si decida a studiare anche per sposarsi e non solo per laurearsi. Oggi si studia di più per prendere la patente che per sposarsi. Si continua infatti ad intendere l’amore solo come innamoramento, e per innamorarsi non c’è bisogno di studiare. Tutti i libri seri che parlano di famiglia distinguono l’amore sincero (innamoramento) dall’amore vero, per il quale occorre studiare molte cose, non solo all’inizio, ma lungo tutta la vita matrimoniale, ma la cultura imperante non filtra questo messaggio fondamentale. Tante sofferenze nei matrimoni sono dovute all’ignoranza dei caratteri diversi, della soggettività maschile e femminile, dei linguaggi diversi che si parlano usando le stesse parole. Molte diocesi si stanno attrezzando per un corso di due anni per i fidanzati. Il libro può essere un valido aiuto per questi itinerari, oltre che per lo studio personale di giovani avveduti e di educatori.
(Recensione tratta da Totus Tuus Network)
UGO BORGHELLO, Il Sogno dell’amore per sempre. Vademecum per fidanzati. Ed Ares, Milano 2007, pp. 372, euro 19,00.
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