Le liste dei best seller lo confermano: è in corso, in Occidente, una campagna antireligiosa, in particolare anticristiana. Anzi, in modo privilegiato anticattolica, con una virulenza di cui, da noi, un Piergiorgio Odifreddi è un paladino esemplare. Riesumando il termine del Terrore giacobino (“la Superstition”, con il corollario volterriano di un“Ecrasez l’Infame!”), ci esortano ad impegnarci contro i miti religiosi, per costruire una società finalmente atea, basata sulle certezze della scienza. I corifei di questa crociata all’inverso si riconoscono nelle parole che stanno sotto la celebre incisione di Goya e che spesso, tutti, ripetono : «Il sonno della ragione genera mostri». Se non ci libereremo dalle leggende religiose, le fauci del drago continueranno a minacciarci.
Si può discuterne. Smettendola, però, con una mistificazione, denunciata di recente anche dalla Civiltà Cattolica. Sueño significa, in spagnolo, sia “sonno” che “sogno” . E proprio a quest’ultimo significato pensava (è certo) quell’antilluminista che fu Goya, colui che con la sua arte ha denunciato gli orrori concreti dei miti rivoluzionari imposti dalle baionette francesi. Dunque, la celebre frase vuol dire esattamente il contrario di quanto hanno voluto farci credere i fautori del razionalismo. I mostri, cioè, vengono non dal sonno bensì dalla veglia della ragione, quando coltiva il sogno di mondi nuovi e perfetti, quando dà veste ideologica a quelle utopie “razionali”, “scientifiche” che, promettendoci il paradiso in terra, hanno prodotto gli inferni che hanno devastato gli ultimi due secoli.
(Vittorio Messori, Corriere della Sera, 8 marzo 2008)
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