Wednesday, December 20, 2006

Minori e adozioni: pur con le tante Marini, non tutto è perduto

Non scrivo assolutamente niente di nuovo, sono cose già dette e che cominciano a divenirmi pure noiose; ma su certe questioni, … repetita iuvant.
Libero oggi in edicola pubblica questo trafiletto:

«Voglio adottare un bambino, è assurdo che la legge italiana me lo vieti solo perché sono single». La frase è di Valeria Marini (…): «Lancio un appello a chi di dovere: cerchiamo di avere in fretta una legge giusta». Inoltre la showgirl si dichiara favorevole ai Pacs.

Cara Marini, ma sul serio pensa che la legge italiana sia così assurda? Secondo lei, alla crescita psicologica di un bambino non serve un padre e tutto ciò che lui rappresenta? Chi è per lei un padre? Ma che famiglie di origine, che esempi hanno avuto le Marini in circolazione per arrivare a questa esclusione di ruoli genitoriali? La politica, quella seria, non può permettersi di assecondare delle pretese che si mostrano del tutto incuranti delle esigenze dei minori e, quindi, delle future generazioni. Perché la posta in gioco è proprio questa: il bene dei figli, adottati o meno.
Di diritti tutelati dal codice civile e dell'eliminazione di forme di discriminazione verso single e coppie di conviventi etero/omo, si può anche discutere. Ma non si possono introdurre delle leggi, basate su artifizi di comodo, che toccano gli interessi dei più deboli, i bambini per l'appunto. Stiamo assistendo ad una corsa frenetica alla rivendicazione di diritti, ma, oltre all’insieme dei doveri nelle relazioni fra adulti, si trascurano soprattutto l’insieme dei doveri verso i figli, i quali, tra le altre cose, hanno l’assoluto bisogno di crescere con un padre e una madre.
A volte temo che, gratta gratta, spingi e spingi, la superficialità e l’incoscienza riusciranno a prevalere. Anche perché le pretese di tanti irresponsabili sono fatte proprie da una certa parte politica, il “chi di dovere” a cui la Marini lancia il suo appello.
Però poi, mi rendo conto che c’è anche gente - ed è la maggioranza - che continua ad avere i piedi per terra. Libero infatti, in un altro articolo, cita questi dati:

«Un sondaggio condotto da “Eurobarometro”, l’Istituto di ricerca della Commissione europea, mostra come solo un italiano su tre sia favorevole al matrimonio tra omosessuali, il 31% contro una media dei 25 Paesi della Ue del 44% (la punta è l’Olanda con l’82%). Percentuale che scende ancora, al 24% (contro il 32% della media europea), sull’adozione di un bimbo da parte di una coppia omosessuale».

Non tutto è perduto!

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