Nella puntata di Otto e mezzo trasmessa ieri sera si parlava delle coppie di fatto omosessuali. È stato ripreso il concetto che il matrimonio trova il suo fondamento nella procreazione. Da qui emerge la famiglia ‘tradizionale’ o ‘naturale’ così come stabilita dalla Costituzione. Ne consegue che, in forza dell’assenza del fine procreativo, è insensato attribuire a coppie omosessuali diritti e doveri assimilabili, se non addirittura equivalenti, a quelli prodotti dal matrimonio.
Un ospite del programma, di cui non ricordo il nome, ha riproposto il concetto di famiglia di chi sostiene il matrimonio omosessuale, ovvero quello secondo cui basta l’affetto che lega due persone. Obiettando l’ammissibilità esclusiva del matrimonio eterosessuale, costui ha poi affermato che, se ci si limita a considerare la finalità della procreazione, non si comprende perché viene riconosciuto dalla legge e dal sentire comune il matrimonio di coppie etero sterili e di coppie etero formate da anziani.
Né Ferrara, né l’Armeni, né gli altri partecipanti alla trasmissione hanno replicato a questa argomentazione. Sarebbe stato invece opportuno ribadire che la capacità procreativa è insita nelle coppie etero. Ovviamente, tale capacità non c’è nel caso specifico di coppie sterili e di coppie anziane, ma ciò costituisce l’eccezione che conferma la regola. Al contrario, alle coppie omo la capacità procreativa è sempre e comunque preclusa per natura.
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