
Qui si sta dalla parte dell’Occidente, sottoposto all’aggressione omicida e liberticida dell’Islam. Qui si è per una lotta senza quartiere al fanatismo e al terrorismo islamico. Anche qui c’è rabbia verso coloro che stanno svendendo l’Europa ai musulmani, così come c’è orgoglio di essere figlio della civiltà giudaico-cristiana. Qui si sta con gli Stati Uniti che, ancora una volta, hanno preso le redini della lotta contro i nemici dell’Occidente. Si sta con Israele e con i suoi civili che muoiono per mano e con la connivenza di chi nega il loro diritto ad esistere. In ultimo, ma più importante di tutto, qui si sta con il Papa e con la Chiesa cattolica, che indicano dov'è la Via, la Verità e la Vita.
Fatta questa sorta di carta dei ‘valori’, devo anche dire però che non basta che la grande civiltà a cui appartengo produca un enorme benessere materiale, sviluppi tecnologie sempre più sofisticate e assicuri libertà di manifestazione del pensiero. Non basta, cioè, per farne una società integra.
Quello che io vedo dell’Occidente di oggi è una società in preda al delirio di

Che società è quella dove l’industria della comunicazione sforna reclame come quella della Campari Red Passion? Cos’è e dove va una società che arriva a concedere agli omosessuali non solo il matrimonio, ma persino l’adozione di bambini? Se in Olanda è legale costituire un partito dei pedofili, cosa possiamo desumere del concetto occidentale di libertà?
Dico adesso qualcosa che probabilmente farà saltare sulla sedia due amici, Abr e Nullo, con i quali mi confronto sull’identità occidentale e sulla questione islamica.
Lo devo riconoscere, sento talvolta di comprendere la ‘lingua’ dei musulmani. Non certo quella della morte e del disprezzo altrui, non quella dei terroristi o di quelli che trattano le donne, le mogli e le figlie come schiave e esseri inferiori.
Comprendo invece i musulmani quando si inchinano di fronte all’autorità dei padri e degli anziani. Comprendo i musulmani che si considerano fratelli nella fede e non ammettono insulti alla loro identità religiosa e culturale. E comprendo le donne musulmane che si fanno terra sacra in cui affondano le radici dei 'guerrieri'. Solo a questo riguardo, e non è poco, i musulmani ricevono il mio rispetto.
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