Monday, June 01, 2009

La teologia di Joseph Ratzinger. Un'antologia

Segnalo l'uscita in libreria, per le Edizioni Lindau, della prima antologia teologica in lingua italiana degli scritti di Joseph Ratzinger-Papa Benedetto XVI, intitolata "FEDE, RAGIONE, VERITÀ E AMORE. La teologia di Joseph Ratzinger". Il testo (pag. 832, euro 29) è stato curato da Umberto Casale e contiene una prefazione inedita di Camillo Ruini.

Joseph Ratzinger non è solo un teologo raffinato ma un intellettuale moderno che ama confrontarsi sulle grandi questioni etiche e culturali del nostro tempo anche con coloro che hanno posizioni molto lontane dalla Chiesa.

Sono molto numerosi – e di varia natura – i libri, gli interventi, le omelie nei quali Joseph Ratzinger ha espresso, con la consueta lucidità, prima da teologo, quindi da cardinale e poi da Pontefice, il suo pensiero sui temi più delicati e controversi del nostro tempo così come sulle questioni dottrinarie e teologiche.

Questa antologia, la prima in Italia, curata da don Umberto Casale, riunisce in un singolo volume molti dei suoi scritti più significativi, presentati e inquadrati con grande chiarezza.

L’opera, curata da Umberto Casale, è articolata in due parti.
La prima ospita cinque sezioni dedicate ai principali soggetti della vasta produzione ratzingeriana: la teologia fondamentale, la teologia dogmatica (cristologia e pneumatologia, ecclesiologia, escatologia), la liturgia, la teologia morale, l’ecumenismo e il dialogo interreligioso.
La seconda parte presenta invece una scelta dei testi composti dopo l’elezione al soglio pontificio e nel corso del suo magistero papale.

Come scrive Umberto Casale nell’introduzione, «Ratzinger ha proposto un illuminismo sinonimo di intelligenza e di ricerca della verità, espressione dell’uomo che, grazie alla conoscenza della verità di cui è capace, acquisisce sia la propria dignità “trascendente”, sia il proprio potere critico e demistificatore, entrambi sinonimi di libertà»

Rivolta non solo ai cattolici ma a un pubblico laico colto, quest’opera permette di apprezzare la ricchezza e la coerenza di una ricerca che copre l’intero arco di una vita e che interroga profondamente la cultura contemporanea.


La struttura dell'opera

Prefazione del Card. Camillo Ruini
Introduzione di Umberto Casale

Prima Sezione

Omelia e discorsi

Nei testi omiletici d’inizio pontificato, nelle prime catechesi del mercoledì con la presentazione degli Apostoli («Cristo è vivo nella sua Chiesa costruita sul fondamento degli Apostoli») e dei principali Padri della Chiesa d’Oriente e d’Occidente («dedichiamo la nostra attenzione ai Padri... e così possiamo vedere come comincia il cammino della Chiesa nella storia»), in alcuni discorsi pronunciati presso diverse istituzioni culturali di vari paesi (Ratisbona, Parigi...) e, infine, in un importante intervento sull’interpretazione del Concilio Vaticano II emerge la figura di un teologo e di un pastore che vuole anzitutto ripensare e precisare che cosa significa “fede cristiana” (pensiero e vita) e così farla incontrare con le donne e gli uomini del nostro tempo, farla dialogare con la cultura contemporanea (principalmente sul fondamentale tema del rapporto fede e ragione).
Traspare inoltre da questi (e da vari altri) testi l’impegno del Papa-teologo ad assumere l’enorme carico pastorale che il servizio petrino comporta nei confronti della comunità ecclesiale e della comunità dei popoli: sia con la consapevolezza dei propri limiti, sia con l’immensa fiducia nello Spirito Santo – lo Spirito di Verità – che, attualizzando ogn’ora l’opera cristologica, guida la Chiesa attraverso il fiume carsico della storia all’approdo dell’eternità, guida la Chiesa e l’umanità verso “tutta la Verità” (Gv 16, 13), sia, infine, contando sulla preghiera che la Chiesa offre al “buon Pastore” per “il semplice lavoratore della vigna del Signore”, chiamato a essere vescovo di Roma e vescovo universale.


Omelia nella messa per l’inaugurazione del pontificato

Prime catechesi del mercoledì sulla Tradizione (Gli apostoli. Libreria Editrice Vaticana 2008, 31-47)

Discorso sull’interpretazione del Vaticano II (in Il Regno/Documenti 1/2006, 7-10)

Discorso magistrale di Ratisbona (in Il Regno/Documenti 17/2006, 340-344)

Discorso all’Università della Sapienza

Discorso al Collège des Bernardins, Parigi (Il Regno/Documenti 17/2008, 523-527)


Seconda sezione

Teologia Fondamentale

I temi della teologia fondamentale (Rivelazione e cristologia, Scrittura e Tradizione, la fede cristiana-trinitaria e la teologia – metodologia e contenuti) sono ripensati e riformulati, grazie anche alle ricerche storiche (teologia patristica e medievale), in modo originale rispetto sia alla predominante teologia neoscolastica, sia all’impianto teorico dell’apologetica classica. L’intento è quello di proporre una teologia fondamentale che, da un lato, raccolga la ricchezza della Tradizione («mi propongo di pensare con la fede della Chiesa, soprattutto coi grandi pensatori della fede»); dall’altro, cerchi di essere eloquente rispetto alle domande e alle inquietudini dell’uomo moderno.
Emerge qui una visone storico-salvifica ed escatologica della Rivelazione di Dio unitrino: un processo storico progressivo; il nesso fra Cristo e lo Spirito mostra come lo stesso Spirito Santo quale interprete di Gesù rivelatore del Padre, con la sua parola si rivolge a ogni tempo e questa parola ha sempre qualcosa di nuovo da dire. ‘Cristocentrismo’ e ‘relazione’ sono gli assi portanti; l’evento cristologico costituisce l’attuazione compiuta della reciprocità della verità di Dio e della libertà dell’uomo. Cristo mostra così il vero volto di Dio/Agape e svela il mistero dell’uomo all’uomo (Vaticano II, «Gaudium et spes», 22).
Emerge altresì l’alto profilo esistenziale della fede cristiana, una fede teologale che è, inseparabilmente, pensiero e anima, corpo e affetti, libera risposta alla logica suprema dell’agape di Dio, fondamento delle relazioni umane del tempo vissuto affacciato sull’eternità. L’idea cristiana della fede, generatrice dell’uomo nuovo, è studiata anche nei suoi rapporti col logos, il nomos, il pathos e l’ethos, le coordinate dell’antropologia piena e riuscita. È, in sintesi, il tentativo di mettere a tema la razionalità e l’umanità intrinseca della fede cristiana e di mostrare che nell’autocomunicazione della verità di Dio l’uomo accede alla sua propria verità.


Esegesi e teologia (L’interpretazione biblica in conflitto, in L. Pacomio [ed], L’esegesi cristiana oggi, Piemme 1991, 93-125)

Natura e compito della teologia (Natura e compito della teologia, Jaca Book, Milano 1993, 45-65)

Fede e teologia (La comunione nella Chiesa, San Paolo 2004, 10-22)

È ancora possibile credere nel mondo attuale? (Introduzione al cristianesimo, Queriniana, Brescia 2003, 11-18. 37-47)

Che cosa è costitutivo per la fede cristiana? (Elementi di teologia fondamentale, Morcelliana, Brescia 2005, 11-24)

La fede nel Dio uno e trino (Introduzione al cristianesimo, cit., 111-124. 135-146)

Rivelazione, Scrittura, Tradizione (Rivelazione e Tradizione, Morcelliana, Brescia 2006, 27-47)


Terza Sezione

Teologia dogmatica

Nella ricerca dei fondamenti e alla luce della relazione tra fede (dogma) e storia, la teologia dogmatica è concepita come “storia dei dogmi”, da sviluppare secondo l’indicazione del concilio Vaticano II (concilio a cui Ratzinger ha partecipato come “perito conciliare”, contribuendo all’elaborazione e alla formazione dei testi): innanzitutto i fondamenti scritturistici antico e neo-testamentari (approccio biblico;, poi la tradizione e lo sviluppo delle verità di fede nella storia della Chiesa e del pensiero cristiano (teologia), a partire dal contributo della Patristica e della teologia mediecale (approccio storico); infine la riflessione sistematica che raccoglie i dati della tradizione e cerca un’attualizzazione delle verità di fede (approccio sistematico), scoprendole «presenti e operanti nella vita della Chiesa… capaci di contribuire alla soluzione dei problemi umani, applicandole alle mutevoli condizioni di questo mondo» (Vaticano II, Optatam totius, n. 16).
I dogmi – sottolinea spesso Ratzinger – sono la voce della Chiesa vivente, tracciano i confini della Tradizione, non delle chiusure, bensì piste per vivere sicuri, dal momento che spetta alla Chiesa esplicitare la fede partendo dal Cristo storico e decidendo oggi nello Spirito Santo.


a. Cristologia e Pneumatologia

La teologia dogmatica, seguendo il principio metodologico della “hierarchia veritatum” (Vaticano II, Unitatis redintegratio, n. 11), pone al centro la cristologia (il mistero di Gesù, il Cristo, “vero Dio e vero Uomo”, il mistero dell’incarnazione ordinato al mistero pasquale di morte e di risurrezione), mai disgiunta dalla pneumatologia (sul dono dello Spirito Santo, che è “vincolo di perfezione”, “Persona-Amore”). È lo Spirito di Dio, che è sul Cristo, in Cristo e mandato da Cristo, che apre l’evento singolare di Gesù all’ecumene, alla cattolicità (Gesù, principio universale di salvezza).

Come già si è accennato,’cristocentrismo’ e ‘relazione’ sono i punti forti del pensiero teologico di Ratzinger, un ‘cristocentrismo’ che illumina e mostra il significato (“nexus mysteriorum”) degli altri trattati dogmatici: sul Dio unitrino creatore e redentore (teologia trinitaria), sull’uomo (antropologia teologica), sulla Chiesa (ecclesiologia), sulla mariologia (Maria, la madre di Gesù), sul futuro ultimo (escatologia).


“Io credo in Gesù Cristo”. L’articolo cristologico del Credo (Introduzione al cristianesimo, cit., 152-163. 219-232. 245-260)

Il mistero di Gesù Cristo (Il cammino pasquale, cit., 77-117)

“Io credo nello Spirito santo”. L’articolo pneumatologico del Credo (Introduzione al cristianesimo, cit., 273-278)

Spirito e libertà. Lo Spirito di Dio nella creazione e nella redenzione (Vieni, Spirito Creatore, Lindau, Torino 2006, 77-94)



b. Ecclesiologia

L’ecclesiologia occupa una discreta parte della riflessione teologica di Ratzinger: alla luce della Rivelazione, custodita e trasmessa dalla Scrittura/Tradizione, la Chiesa è intesa quale “nuovo popolo di Dio”, “corpo di Cristo”, segno e strumento (sacramento) della comunione verticale e orizzontale. Come nella conciliare “Lumen gentium”, emerge un’ecclesiologia ‘comunionale’, fondata sull’eucaristia: la Chiesa è popolo di Dio in forza del corpo di Cristo, è nuovo tempio (“non fatto da mani d’uomo”) dello Spirito Santo. Alcuni temi fondamentali inerenti questa “comunità sempre in cammino” sono approfonditi: la testimonianza biblica sulla Chiesa, l’ecclesiologia storica (Agostino soprattutto); inoltre unità e universalità della Chiesa, Chiesa universale e Chiese locali, Chiesa e mondo…
In questa visione ecclesiologica ampi spazi sono dedicati alla riflessione sui sacramenti (in primis l’eucaristia) e sui ministeri (il ministero ordinato, episcopato e papato in particolare, ma anche quello del presbitero e il ruolo dei laici), sulla vita dei santi (il lavoro dei teologi è ‘secondario’ rispetto al “sapere dei santi”) e, in particolare, sulla mariologia (Maria, “la figlia di Sion”, in lei il Creatore si rivela paradigmaticamente come il Dio che nella forza della sua grazia può suscitare la libera responsabilità dell’amore della sua creatura).

Il nuovo popolo di Dio. Sull’origine e l’essenza della Chiesa (Il nuovo popolo di Dio, Queriniana, Brescia 1971, 83-97)

La Chiesa ‘communio’ (La comunione nella Chiesa, cit., 59-92)

Eucaristia, comunione e solidarietà (La vita di Dio con gli uomini, cit., 96-110)

Primato ed episcopato (Il nuovo popolo di Dio, cit., 133-159)

Maria, Chiesa nascente (Maria Chiesa nascente, San Paolo, Cinisello Balsamo 1998, 11-24)


c. Escatologia

Dopo i secoli in cui occupava un posto marginale nella teologia, a partire dal XIX secolo l’escatologia ha assunto un ruolo centrale, non semplicemente l’ultimo trattato della ‘dogmatica’ («de novissimis»), ma la nota su cui s’accorda tutta la vita cristiana e la teologia. Nell’ambito di questa generale rivalutazione, dove Cristo è il principio ermeneutico di tutte le asserzioni escatologiche (è l’éschaton) e Dio unitrino il fine ultimo delle creature, notevole è il contributo di Ratzinger, che a questo tema, oltre a diversi articoli, ha dedicato l’unico manuale che è riuscito a comporre («Eschatologie, Tod und ewiges Leben», inserita nel progetto di J. B. Auer, «Kleine Katholische Dogmatik»). Il tema sarà ripreso, infine, nell’enciclica «Spe salvi» (cf. la settima sezione).
Il significato e la forza dell’escatologia dipendono dalla intensità della tensione verso il Cristo: alla sua luce viene ripensata la questione escatologica quale domanda circa l’essenza del cristianesimo in generale, vengono riconsiderati vari temi: la morte e l’immortalità, la dimensione individuale e comunitaria dell’escatologia; la risurrezione dei morti e la ‘parusia’ di Cristo, il giudizio universale; inferno, purgatorio e paradiso.

Fede e futuro (Fede e futuro. Queriniana, Brescia 2005, 87-98)

Escatologia, tema basilare della predicazione (Dogma e predicazione, Queriniana 2005, 232-260)

La risurrezione della carne (Sacramentum Mundi, Morcelliana 1977, vol. VII, )


Quarta Sezione

Liturgia

Una buona ‘pratica’ liturgica può essere stabilita solo sulla base di una solida teologia liturgica. Occorre una “teologia della preghiera”, e il sommo esempio di preghiera è la liturgia della Chiesa, «mediante la quale, specialmente nell’eucaristia, si attua l’opera della nostra redenzione» (Vaticano II, «Sacrosanctum concilium», n. 2). Essa è – come dice ancora il Concilio – culmine e fonte della vita della Chiesa.
La preghiera è possibile soltanto nella teologia trinitaria: poiché vi è una relazione all’interno di Dio, ci può essere una partecipazione dell’uomo a questa relazione. Il ‘luogo’ di questo inserimento dell’uomo in Dio è la Chiesa: in lei vive Cristo, pertanto la liturgia non è semplice rievocazione della Pasqua, ma la sua “presenza reale”, e quindi è partecipazione al dialogo divino trinitario. Le dimensioni fondamentali della liturgia – cosmica, storica, misterica – svelano il senso autentico del culto cristiano: non sta tanto nelle cose e nei riti (anche se gestualità, silenzio e musica sono componenti importanti della liturgia), ma nella dimensione dell’amore e dell’offerta di sé; ha al suo centro la celebrazione eucaristica, sacramento della comunione verticale e orizzontale.
È in corso di pubblicazione l’opera omnia di Ratzinger prevista in 16 volumi: il primo volume, già edito, contiene tutti i suoi scritti sulla liturgia (Gesammelte Schriften. 1/Theologie der Liturgie, Herder, Freiburg 2008).

Introduzione allo spirito della liturgia (Introduzione allo spirito della liturgia, San Paolo 2001, 9-19)

L’anno del Signore (Dogma e predicazione, cit., 263-311)

Il senso della domenica (La vita di Dio con gli uomini, Jaca Book, Milano 2006)


Quinta sezione

Teologia Morale

Come per la teologia dogmatica, anche la teologia morale ha da essere rinforzata con il ritorno ai fondamenti: questi sono la rivelazione divina e la ragione umana. ‘Ortodossia’ e ‘ortoprassi’ sono profondamente legate tra loro, la prassi della fede è legata alla verità di fede, nella quale, per mezzo della verità di Dio, si eleva a un livello nuovo la verità dell’uomo. L’originalità cristiana dell’etica – sottolinea Ratzinger – consiste nella configurazione globale nuova, in cui la ricerca, le virtù, gli impegni umani sono fusi nel nucleo di orientamento della fede nel Dio di Abramo, nel Dio di Gesù Cristo.
Vengono affrontate le grandi questioni della verità e della libertà dell’uomo nella moderna epoca della scienza e della tecnica, nel tempo del pluralismo delle culture. La teologia morale è sollecitata alla comprensione dei mutamenti e delle possibilità emergenti, così da esprimere, in nuova sintesi, l’ethos cristiano, capace di soddisfare in pienezza le esigenze e i bisogni della soggettività umana nel suo cammino storico. Ancorate alla parola della fede, che si dà nella tradizione vivente della Chiesa, le riflessioni del teologo e del pastore sono, a un tempo, diagnosi e terapia della crisi etica contemporanea.


Libertà e verità (La via della fede. Saggi sull’etica cristiana, Ares 1996, 13-36)

La sacralità della vita umana (La via della fede. Saggi sull’etica cristiana, cit., 107-123)

Il rinnovamento della teologia morale: prospettive del Vaticano II (in Melina-Norieda [edd], Camminare nella luce, Lateran University Press 2004, 35-45)


Sesta Sezione

Ecumenismo, dialogo interreligioso

Le relazioni ecclesiali interconfessionali alla ricerca dell’unità (ecumenismo) sono temi presenti nella riflessione del teologo come nella responsabilità del pastore: Cristo vuole l’unità della sua Chiesa (sul modello dell’unità/pluralità della Trinità santissima), pertanto l’unità dei cristiani dipende dalla loro unità a Cristo “unico mediatore”. Da qui lo sviluppo di un ecumenismo spirituale (la preghiera comune), teologico (con i vari dialoghi interconfessionali), missionario e pastorale (così anche nel decreto conciliare «Unitatis redintegratio»).
Ripensato anche il rapporto della Chiesa con Israele: l’esigenza storico-teologica della riconciliazione fra le due comunità può muovere dalla comune convinzione che in Abramo tutti gli uomini sono chiamati da Dio e che l’alleanza del Sinai è valida per ebrei e cristiani (la relazione di continuità e di novità tra Antico e Nuovo Testamento), Questa è la base di un dialogo dal quale ha origine un compito comune: la pace e un’amichevole collaborazione (richiamato anche dal decreto conciliare «Nostra Aetate», n. 4).

Anche il dialogo interreligioso deve muovere in questa direzione, nella sincerità e nel rispetto, così che i cristiani possono sempre annunciare Gesù Cristo, venuto non per abolire, ma per portare a pienezza. Infine anche una riflessione sul dialettico rapporto Chiesa e mondo contemporaneo, con particolare riferimento all’Europa.


Ecumenismo (Chiesa ecumenismo politica, Paoline, Cinisello Balsamo 1987, 131-137)

Israele, la Chiesa e il mondo (La Chiesa, Israele e le religioni del mondo, San Paolo, Cinisello Balsamo 2000, 9-26)

Chiesa e mondo moderno (Svolta per l’Europa?, San Paolo 1992, 11-32)

Il posto della fede cristiana nella storia delle religioni (Fede verità tolleranza, Cantagalli, Siena 2003, 13-43)


Settima Sezione

Encicliche

Il progetto teologico-pastorale del papa-teologo comprende una trilogia di encicliche dedicate rispettivamente alla fede, alla speranza e alla carità, ma il suo approccio capovolge il tradizionale ordine: parte dal fine (eros/agape, caritas), che contiene in pienezza il principio, e risale, attraverso la speranza, alla fede (spes, fides).
«Deus caritas est» (25 dicembre 2005) mette a tema l’amore in termini teologici e antropologici: eros e agape sono due volti dell’unico amore, quello di Dio stesso, quello degli umani, La prima tavola dell’enciclica narra la storia di eros e agape, con il comandamento divino di non separarli, né di contrapporli, essendo rivelazione del vero Dio e misura della vera persona umana. Dio creatore e le creature hanno in vista una fine comune: il legame uomo-donna ne forma il sacramento, ne accende la testimonianza. Purificando l’immagine di Dio – Mistero di comunione, Amore trinitario – si ripensa la concezione antropologica: uomini e donne chiamati all’amore, riconoscono in Gesù l’incrociarsi dell’amore di Dio e dell’amore dell’uomo. La seconda tavola presenta, avendolo fondato teologicamente nella prima, l’impegno caritativo ecclesiale.
«Spe salvi» (30 novembre 2007) intende rispondere alla domanda: in che cosa consiste la fede cristiana “nella quale siamo salvati” (Rom 8, 24)? Consiste nel credere (fede e speranza sono sinonimi) in Gesù che porta la salvezza, la vita vera, essa è pertanto attesa di cose future (la pienezza della vita) a partire da un presente già donato. Questa vita eterna è «vita in senso pieno, un sempre nuovo immergersi nella vastità dell’essere, mentre siamo sopraffatti dalla gioia» (n. 12). Sono infine presentati i luoghi di apprendimento e di esercizio della speranza: la preghiera, l’agire, il soffrire, il giudizio finale («andiamo incontro con piena fiducia al Giudice che conosciamo come nostro ‘avvocato»: n. 47).

Deus caritas est (25 dicembre 2005)

Spe salvi (30 novembre 2007)

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