Friday, March 03, 2006

Perché a volte temo che contro quest’Occidente gli islamici vinceranno

Stamattina mi sono venute in mente le passeggiate di qualche anno fa a Aberystwyth in Galles e poi a Londra, così come quelle più recenti a Milano e a Roma. Ho visto ragazzi coi capelli acconciati nelle forme più strane e verniciati di rosso e di blu, maschi con gli orecchini, ragazzi e ragazze coperti di tatuaggi, coppie di giovani maschi che si tenevano per mano e che si baciavano, coppie di giovani ragazze che facevano altrettanto, maschi con la gonna (a Londra), ragazze che prendevano a parolacce i propri compagni (ad Aberystwyth captai questa frase: ‘I do what I want. Talk to me like that again, and I’ll kick the shit out of you’). Ho visto cartelloni pubblicitari come questi.
Conosco dei ragazzi che vanno nei centri estetici a farsi la manicure, a farsi la lampada e a depilarsi le sopracciglia e il torace. Sento parlare di PACS e del diritto per le coppie gay di adottare dei bambini; coppie etero che fuggono come la peste l’idea del matrimonio e quella di diventare genitori; maschi ultratrentenni che parlano di volersi ancora ‘divertire’; madri che sparlano dei padri (e viceversa) ai figli, …

Di fronte a tutto questo cerco di capire dov'è la forza dell’Occidente e mi soffermo su ciò che stiamo preparando per le future generazioni.
Poi ricordo che qualche mese fa, nella moschea di Roma, mia moglie partecipò ad un incontro fra studenti universitari e alcuni capi religiosi musulmani. Rimase colpita dal fatto che un responsabile della moschea (un egiziano) introdusse agli studenti il proprio figliolo di circa 12 anni. “Permettetemi di presentarvi mio figlio”, disse con fierezza. Mia moglie mi raccontò inoltre che gli sguardi di quei due, ogni volta che si incrociavano, erano pieni di rispetto e tenerezza. “Tra i padri e i figli che ho conosciuto, raramente ho visto un'intesa simile”, concluse mia moglie.
Alla fine di tutto questo, penso: i musulmani ci faranno a pezzi.



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