
Non ho nulla da rimproverare a costui/costei, a parte le idee confuse sul significato di una scelta di vita che è in contrasto con la missione pastorale di un ecclesiastico. La mia perplessità riguarda semmai la Chiesa anglicana che ne ha permesso l’ordinazione. Questo comportamento rivela altrettanta confusione, ma soprattutto grave irresponsabilità e forte miopia.
Rimando ad un articolo della BBC per conoscere la posizione della Chiesa anglicana e alcune critiche espresse dallo stesso mondo protestante anglosassone. Da parte mia, voglio dire solo questo: sfido il sacerdote Sarah Jones a ritenersi credibile quando inviterà i suoi ‘parrocchiani’ - sposi, genitori, figli – ad accettare la volontà di Dio, a rispettare la propria vita, ad amare il prossimo così come si ama se stessi, a benedire la bellezza del creato, ad onorare il padre e la madre, ad educare i figli alla fede (fiducia, abbandono) in Dio …
Ultima annotazione. Nella rubrica della posta del quotidiano Libero, un lettore ha scritto: «Sarah Jones è la prima transessuale nominata pastore anglicano. Dio non è Ratzinger: guarda al volto, non al sesso.» Ognuno ha il diritto di pensare le idiozie che più gli fanno comodo. Ciò che invece salta all'occhio è il titolo che precede il nome del lettore: ‘Sac.’, cioè sacerdote. Non cattolico, spero.
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