Wednesday, April 11, 2007

Femministe contro il Papa, passando per la lettera di Totò e Peppino

Per spiegare a quel dilettante di Ratzinger come stanno sul serio le cose nel rapporto tra la Chiesa cattolica romana e le donne, Liberazione spende l’autorevole firma di Elettra Deiana, la quale, con la chiarezza che le è propria, mette qualche puntino sulle i. Dice la Deiana:
«In tutto specie umana, le donne, e come potrebbe essere diversamente? In molto differenza ma tutta storico-culturale, antropologica, simbolica, che può fornire sì inediti strumenti di liberazione umana ma solo a patto di passare attraverso il vaglio della decostruzione critica dell’esistente, dello “scarto dello sguardo” sul che cose che ce le rimanda in modo tutt’affatto diverso, e dunque della politica, della soggettività consapevole».
Arrivato alla soggettività consapevole, il Santo Padre ha espresso vivo rammarico per non aver detto che, a pensarci bene, le donne devono stare a casa a buttare la pasta. (Da Libero dell’11 aprile 2007)

A questo punto, vale la pena di riportare lo sketch di Totò, Peppino e la malafemmina, a cui la Deiana e il quotidiano di Rifondazione si sono ispirati.
Signorina (intestazione autonoma)

veniamo noi con questa mia a dirvi, adirvi una parola, che scusate se sono poche ma 700 mila lire ;a noi ci fanno specie che quest'anno, una parola, c'e' stata una grande moria delle vacche come voi ben sapete . : questa moneta servono a che voi vi consolate dei dispiacere che avreta perche' dovete lasciare nostro nipote che gli zii che siamo noi medesimi di persona vi mandano questo perche' il giovanotto e' uno studente che studia che si deve prendere una laura che deve tenere la testa al solito posto cioe' sul collo . ; . ;

salutandovi indistintamente


i fratelli Caponi (che siamo noi)

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